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Pirelli Annual Report 2022

Progetto editoriale

I dipendenti Pirelli e l’AI

Massimo Mortarino

Manufacturing & Improving Quality Director


Il machine learning sviluppa e utilizza gli algoritmi per analizzare dati strutturati, impara da questi e su questo apprendimento prende decisioni sempre più precise per ridurre la percentuale di errore massimizzando l’efficienza. È davvero così, la macchina impara e l’uomo no?

Secondo me non possiamo fare questa affermazione in modo assoluto, il fatto stesso che l’uomo sapiens sia passato dalla vita nelle caverne al livello attuale di benessere e tecnologia è una prova della sua capacità di apprendere e trasmettere il suo sapere. Sicuramente l’intelligenza artificiale, con la sua capacità di analizzare problemi molto complessi e di gestire una mole di dati che un essere umano non potrebbe maneggiare, aumenterà l’efficienza e amplierà le aree di opportunità, dando una notevole accelerazione al processo di innovazione e permettendo di fare salti tecnologici in tempi molto più brevi rispetto al passato. Io vedo l’intelligenza artificiale come un ulteriore strumento nelle mani dell’uomo per migliorare la sua capacità di produrre, gestire, distribuire e utilizzare il suo sapere.

IA : macchina = uomo : x. Qual è l’incognita e/o valore aggiunto che possiamo ritrovare nel lavoro portato avanti e sviluppato dentro e fuori la fabbrica?

L’incognita la possiamo definire come la fantasia e come la capacità di astrarre che l’uomo ha rispetto all’intelligenza artificiale. Gli algoritmi, soprattutto in ambito industriale, sono uno strumento molto potente ed efficace, ma dovendo essere addestrati sono molto efficaci in ambiti conosciuti, ossia su cose che hanno già avuto modo di apprendere e vedere. L’uomo al contrario, pur non essendo in grado di processare una grandissima mole di dati simultaneamente, ha la capacità di astrarre e sintetizzare. Per spiegarmi faccio un esempio: un qualsiasi algoritmo sarà in grado di identificare molto velocemente un gatto in una foto dopo aver visto decine o centinaia di immagini di gatti, ma se gli si presenta un disegno di un gatto stilizzato non sarà in grado di riconoscerlo senza prima averlo visto. Un bambino al contrario è perfettamente in grado di fare questa associazione. La sintesi di queste caratteristiche apparentemente inconciliabili come la fantasia dell’uomo e la razionalità dell’intelligenza artificiale può diventare un motore potentissimo in ambito industriale, consentendo all’uomo di svolgere i suoi compiti in modo più veloce, efficace e preciso. In sintesi l’intelligenza artificiale, con la sua capacità di gestire enormi moli di dati in ambienti complessi, può essere vista come un amplificatore dei sensi dell’uomo, permettendogli di affrontare problemi in passato impensabili da risolvere.

Intelligenza artificiale ed essere umano vengono raccontati spesso in antitesi, e se parlassimo di integrazione, in Pirelli?

In realtà questa è una rappresentazione che io non condivido pienamente. È vero che in alcuni campi IA e uomo possono entrare in competizione, un esempio classico è quello dell’automazione dei controlli visivi operati in molti campi, ma è altrettanto vero che i più grandi benefici si ottengono quando questi due mondi si incontrano e si combinano. Per spiegare il concetto faccio alcuni esempi che vengono dal nostro mondo industriale: oggi noi abbiamo sviluppato una applicazione che permette ad alcune macchine di comunicare con gli operatori notificando loro anomalie attraverso degli smart watch, in questo modo è possibile per loro intervenire tempestivamente prima che le deviazioni si trasformino in scarti. In altri casi abbiamo algoritmi che permettono di prevedere la vita utile di attrezzature di produzione, combinando i cicli di utilizzo e le modalità di impiego, e mandando alla manutenzione la pianificazione della loro sostituzione prima che queste si guastino. Altri algoritmi basati sulla visione artificiale, attraverso l’analisi delle immagini provenienti dalle macchine, sono in grado di identificare anomalie qualitative e avvisare l’operatore del problema. Questi sono solo alcuni esempi virtuosi in cui l’utilizzo dell’intelligenza artificiale aiuta l’uomo a compiere il suo lavoro in modo più veloce ed efficace.

Massimo Mortarino