A Breakfast with, cinque generazioni a confronto
Viola
Alessio Viola, romano, è un giornalista, conduttore televisivo italiano e volto storico di SkyTg24. Comincia la sua carriera di giornalista della carta stampata. Nel 2005 arriva a SkyTg24 diretto da Emilio Carelli, prima alla conduzione del day time, poi nel prime time, curando negli anni l’Edicola e gli speciali del canale all news. Ha presentato l’edizione 2010 dell’Earth Day in diretta dal Circo Massimo, e nel 2015 Extra Factor su Skyuno con Mara Maionchi.
Nel luglio del 2019 ricorda i 50 anni dello sbarco sulla luna per SkyTg24 con uno speciale in diretta per 8 ore consecutive.
Nel 2020 e 2021 realizza per Tv8 due stagioni della serie Venti20 I vent’anni del 2000, un viaggio pop attraverso fatti, protagonisti e costume dal 2000 al 2020.
Nell’autunno 2020 sempre per Tv8 conduce Ogni Mattina, contenitore del mattino. Conduce Timeline, contenitore del pomeriggio di Skytg24.
È appassionato di politica, tv, comunicazione ed è molto seguito in Rete. “Sarò bre”, edito da People, è il titolo del libro che raccoglie i suoi tweet migliori.
I nostri anni
C’è qualcosa che unisce i Beatles a Taylor Swift, qualcosa che lega Brancaleone al Signore degli Anelli. C’è una grande anima che parte da un vecchio vinile ascoltato in salotto e arriva fin dentro un app di streaming con l’ultimo pezzo da ascoltare.
C’è un luogo che abbraccia l’esperienza di chi ricorda molto con l’entusiasmo di chi i ricordi li ha davanti, e in quell’abbraccio c’è anche quello che c’è in mezzo, sfumature fatte di anni, di sogni, di speranze ed età diverse. Già, people at work, si dirà. Con tutta la varietà delle varie età che sono routine per una grande azienda. Del resto ogni giorno nelle nostre giornate le generazioni si sfiorano, si toccano, si confrontano, si alleano e si sfidano anche. Ma tutto accade veloce, tutto scorre non in primo piano. Per questo abbiamo voluto dedicare una giornata solo a quel qualcosa che unisce punti lontani, isolando questo incontro dai rumori esterni e dalle distrazioni di una giornata di lavoro, un giorno per osservare meglio quello che accade tutti giorni.
Così, in un luogo senza tempo come la Bicocca degli Arcimboldi, villa del 1400 all’interno degli Headquarters Pirelli, abbiamo dato appuntamento a cinque generazioni che lavorano in Pirelli e ci siamo riuniti intorno a un tavolo per celebrare e filmare l’incontro più bello che possa esserci, quello dei nostri anni.
Pirelli, dai traditionalists alla zeta
Sono cinque i protagonisti della nostra colazione intergenerazionale, il nostro team che ci ha fatto viaggiare nei nostri ultimi 50 anni scoprendo scrivanie che si svuotano e finiscono nei computer e sogni e abitudini che sono sì diversi, ma poi non così lontani. La formazione: Maurizio, Traditionalist, in Pirelli dal 1970; Giuseppina, boomer, o boomerina come dice lei, da sempre impegnata nei team dell’innovazione; Daniele, generazione X, responsabile del Business Controlling e papà, panciotto e cravatta ma cuore rock; Francesca, generazione Y o meglio Millennial, ovvero quelli che hanno visto arrivare i computer ma non sono figli di internet, impegnata in Hr in Pirelli e infine Andrea, Gen Z, il nostro 100% nativo digitale che lavora in Corporate Affairs and Governance e ha un solo filo con cui fare i conti, quello del suo smartphone.
Il viaggio
Incontrarli è stato un viaggio. Le loro storie, la loro esperienza in Pirelli e fuori ci hanno fatto vedere l’Italia che è cambiata e come, i loro sogni di diciottenni in epoche diverse ci hanno svelato che gli anni non sono tutti uguali, ci sono stati quelli più sereni, quelli più incerti, sogni e appartenenze collettive, paure diverse come diversi sono i gusti musicali o i modi di vestirsi. Da Maurizio ad Andrea, dalla carta carbone in ufficio alle mail, dai Beatles allo streaming, dalla camicia alla maglietta, dalla fretta di diventare adulti all’inganno di oggi di poterlo non diventare quasi mai. Da Maurizio ad Andrea passando per Giuseppina, Daniele e Francesca e vedendo i supporti scomparire dalle nostre mensole. Via i vinili, via i cd, via le macchine fotografiche, via gli stradari, via gli orologi, via le sveglie, via le macchine da scrivere, tutto dentro Sua Maestà lo smartphone che però si trova a custodire anche la paura del futuro, che è aumentata, oggi è la più grande per Andrea, ingombrava meno ai tempi di Maurizio.
Ragionando su quell’infinito che è la Rete con cui devono confrontarsi gli zoomer e quel perimetro più definito, forse più rassicurante, che era invece delle generazioni precedenti, tutti vorremmo essere Andrea, che ascolta Taylor Swift e ha un’età col 2 davanti. Ma se fossimo tutti Andrea non ci sarebbero i Backstreet Boys nel cuore di Francesca, i Metallica che ancora oggi ascolta Daniele, le canzoni di Mogol e Battisti che ama Giuseppina e nemmeno i Pooh di Maurizio.
Da Maurizio ad Andrea, passando per Giuseppina, Daniele e Francesca cercando di capire com’era la vita prima e dopo gli algoritmi, prima e dopo i social, prima e dopo la rivoluzione digitale. Scoprendo però solo alla fine una piccola grande cosa. Alla domanda “qual è oggi l’app di cui mai potresti fare a meno?” la risposta, di tutti e cinque, è stata uguale: quella verde con le notifiche blu quando visualizzi, quella con cui messaggiamo tutti i giorni. Il ponte necessario per unire tutti i punti, comunicare, condividere. Quello che accade tutti i giorni insomma. Che è un po’ come quella frase che diceva ‘Happiness is only real if shared’.